Come fare una battuta vincente nel tennis

djokovic battuta tennisQuando ho iniziato a seguire il tennis ero affascinato dalla classe di Sampras, dalla tenacia di Chang, dalla forza possente di Muster, dalla volèe di rovescio di Edberg, ma io tifavo ( forse influenzato da un amico ) per Agassi, straordinario per le sue risposte “fulminanti”.

Poi c’erano dei tennisti che presentavano una peculiarità particolare, che gli permetteva di fare la differenza, gli “specialisti della battuta” come Ivanišević, Rusedski e Lendl. Molto bravi su terreni veloci e ai quali era davvero difficile strappare un breack.

Il tennis di oggi è decisamente cambiato, sono cambiate le racchette e la preparazione. I tennisti sono sempre più veloci, resistenti e preparati fisicamente. Ma, il fattore determinante è che tutti, chi più chi meno, lavora sulla battuta per vincere e scalare il ranking.

Come si allena la battuta? Come si rende una battuta efficace e vincente?

Esistono molte tecniche di allenamento per la battuta, infatti, il mondo del tennis è pieno di allenatori particolarmente bravi. Ma esistono delle tecniche di allenamento mentale che aiutano a velocizzare il processo di apprendimento, e a rendere la battuta efficace e vincente.

Come spiego anche nell’articolo sull’allenamento mentale per il tennista, la battuta è un momento molto delicato dell’incontro e bisogna battere in uno ststo d’animo produttivo per massimizzare il risultato.

Suddividiamo, dal punto di vista della preparazione mentale, in 3 passi l’azione della battuta:

  1. I pensieri e stato emotivo prima di battere
  2. La preparazione ( o rituale )
  3. Il gesto tecnico

I tennisti professionisti hanno la capacità straordinaria di battere, forte, preciso e in maniera efficace, in qualsiasi momento. Se questo è vero allora perchè ci sono molti errori in una partita? Quale è la causa di poche 1° palle efficaci?

La risposta a queste domande sta nei pensieri e nello stato emozionale del tennista appena prima di battere. Esistono molteplici ragioni che portano all’errore, ad esempio:

  • Non riuscire a riazzerare dopo un colpo vinto o perso. E quindi trovare difficoltà a concentrarsi sul presente.
  • Pensare a quello che bisogna fare nei prossimi punti, o pensare a cosa potrebbe succedere se vince o perde. O anche preoccuparsi di cosa pensano gli altri di come sta giocando.
  • Paura di sbagliare
  • Preoccupazione di non riuscire a trovare soluzioni contro un avversario particolarmente in forma.
  • Calo di autostima
  • ecc…

Il secondo passo per una battuta vincente è avere un rituale ( o preparazione alla battuta ) che sia davvero efficace. Il rituale, deve avere le seguenti caratteristiche:

  • Deve permettere all’atleta di entrare in uno stato d’animo produttivo: forza, sicurezza, grande fiducia in se stesso, ecc…
  • Deve presentare una sequenza di movimenti, semplici, ripetibili e che non durino troppo.
  • Deve permettere di azzerare i pensieri e di fornire un semplice ed efficace comando positivo all’inconscio.
  • Per alcuni tennisti può essere utile immaginare il risultato ( ovviamente positivo e vincente ) della battuta durante il rituale.

Infine c’è il gesto tecnico vero e proprio. Dopo una buona preparazione alla battuta, con un rituale efficace, bisogna battere con una forte sicurezza.

Lo so cosa stai pensando. Bello interessante! Ma …

Come posso migliorare la mia battuta?

Attraverso l’allenamento mentale. Un insieme di tecniche di visualizzazione, di ancoraggi, e di crescita personale per miglirare la tua autostima e la tua mentalità vincente.

Per iniziare posso insegnarti una visualizzazione utile per prendere consapevolezza dei tuoi movimenti nella battuta e propedeutica per l’allenamento mentale.

1° PASSO: RILASSAMENTO

Chiudi gli occhi. Respira con il diaframma riempiendo bene i polmoni e in maniera naturale espira. Fallo per qualche volta  e mentre respiri in questo modo, svuota la mente da tutti i pensieri e visualizza il tuo corpo che si rilassa, ad ogni respiro si rilassa maggiormente. Partendo dai muscoli della testa, passando per quelli del busto, le braccia, poi il corpo, le gambe e i piedi.

Ora sei pronta/o per effettuare la visualizzazione. Mantenendo gli occhi chiusi …

2° PASSO: CONSAPEVOLEZZA ( dissociata )

Continuando a respirare regolarmente e in maniera diaframmale, immagina di vederti proiettato sullo schermo visivo mentre compi il gesto della battuta dalla preparazione fino al colpo della racchetta sulla pallina.

Suddividi i momenti: scelta della pallina, palleggio, lancio, corpo che si inarca, e colpo.

Per ognuno dei momenti, immagina i muscoli del tuo corpo interessati che si illuminano. Mentre si illumanano, prova la sensazione che in quei muscoli fluisce la tua energia.

3° PASSO: CONSAPEVOLEZZA ( associata )

Continuando a respirare regolarmente e in maniera diaframmale, ora immagina di entrare nel tuo corpo e vivere in prima persona l’esperienza della battuta dalla preparazione fino al colpo della racchetta sulla pallina.

In questa parte della visualizzazione, per ognuno dei momenti, immagina e prova fisicamente la sensazione che i muscoli del tuo corpo interessati nel movimento si illuminano. Questo è il momento di concentrarti sulle tue emozioni, sulle sensazioni corporee, ecc…

4° PASSO: RITORNO ALLA REALTA’

Concentrati nuovamente sul respiro e sentiti sereno/a e rilassato/a. Quando ti senti pronto/a apri gli occhi, e complimentati con te stesso/a per il lavoro splendidamente eseguito.

Questa visualizzazione è di preparazione per l’allenamento mentale. Infatti, ti aiuta a prendere consapevolezza del tuo corpo su movimento del gesto tecnico in questione. Per l’allenamento mentale vero e proprio, è necessario calibrarlo sulle caratteristiche specifiche dell’atleta e in base ai suoi obiettivi.

Conclusioni

Questa visualizzazione è importante che la leggi come un esempio e come una linea guida. Per essere davvero efficace è necessario personalizzarla sulle tue caratteristiche, sia di gioco che mentali ed emotive.

Io come Mental Coach di tennis spesso utilizzo questa tecnica di visualizzazione, e so con certezza che ogni visualizzazione è efficace se non ci si sforza di farla. Come spesso dico ai miei atleti. Bisogna far fluire serenamente, le immagini, i suoni e le sensazioni.

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