Mental Coach: meriti e responsabilità!

Oggi ho deciso di scrivere questo articolo prendendo spunto da alcune mie esperienze personali sul rapporto con gli atleti che seguo.

Le regole su cui si basa un rapporto tra Mental Coach e Coachee ( allievo ) fanno la differenza nei risultati. Non sono importanti solo le regole del rapporto ma anche la gestione dei meriti e delle responsabilità.

Esiste una regola aurea nella crescita personale, alla quale non si può venire meno, altrimenti addio risultati straordinari. Eccola:

“Prendi la responsabilità dei tuoi risultati sempre,
prendi la responsabilità dei tuoi comportamenti e delle tue emozioni,
infine prendi la responsabilità e i meriti della tua crescita”

Vediamo cosa significa fino in fondo.

Innanzitutto il protagonista non è MAI  il mental coach. Il protagonista è sempre l’atleta o il coachee in generale. Come protagonista il coachee deve essere motivato all’idea di farsi seguire da un mental coach e deve essere disposto a seguire le sue indicazioni e soprattutto, fondamentale per raggiungere risultati straordinari, fare bene gli esercizi che gli chiede.

Quando non arrivano i risultati desiderati:

  • I Campioni, si prendono la responsabilità e analizzano con il proprio staff attraverso un feedback produttivo, per migliorare le strategie e per puntare a risultati migliori.
  • I perdenti assegnano le colpe. Ovviamente scaricando le proprie responsabilità

Quando arrivano grandi risultati:

  • I Campioni, si prendono giustamente il merito, sono grati al loro staff  e lavorano con esso per migliorare ulteriormente e puntare a risultati migliori. Spesso non restano a crogiolarsi nel buon risultato e ritornano a fare la cose che più amano, allenarsi per migliorare e diventare più forti!
  • I perdenti, se mai dovessero raggiungere un buon risultato, pensano che sia fortuna o se ne prendono i meriti, con la paura che non dipende solo da loro. Inoltre, restano a crogiolarsi del buon risultato!

Regole per un eccellente rapporto Mental Coach – Coachee

Premetto che dopo oltre anni e anni che seguo atleti e non, oggi non mi accontento più di una situazione non buona. Ho alzato moltissimo i miei standard qualitativi come mental coach e ora non accetto più di seguire atleti che non sono disposti come me a lavorare bene per ottenere grandi risultati.

Non ho mai selezionato gli atleti per la classifica, per risultati o per la prospettiva, ma rifiuto il lavoro come mental coach se non vedo che l’atleta mi dimostri le seguenti caratteristiche:

  1. Motivazione. 
    Spesso dico la frase : “Io non motivo nessuno, tu metti la motivazione e io ti aiuto a diventare un Campione, io ti aiuto a Vincere!”
    In passato è capitato di seguire atleti che dovevo motivare costantemente. Alla fine spesso è successo che ottenevano dei buoni risultati, ma la loro crescita non era robusta, al primo scossone crollavano.
    Io sono concentrato, fino in fondo, nella crescita degli atleti come persone. Una delle mie frasi più famose è: “Si vince solo dopo essere diventati Vincenti!”
    Ovviamente mi capita di motivare un atleta in difficoltà, ma nella maggioranza dei casi mi occupo di fargli scoprire la sua motivazione profonda, quella che lo può aiutare a diventare un Campione!
  2. Voglia di fare.
    Se non hai voglia di lavorare, con motivazione e determinazione, sulle tue aree di miglioramento e sulle tue difficoltà non ti sono utile. Se non hai voglia, nessun mental coach o allenatore o preparatore atletico ti sarà d’aiuto.
  3. Voglia di affidarsi.
    Anche se sono pochi, ma ho seguito atleti che volevano fare solo di testa propria. Indovina i risultati?
    Erano in linea con quelli che raggiungevano prima di farsi seguire da me. Non avevano bisogno di un Mental Coach, ma di un “amico” che gli dicesse frasi tipo: “Fai bene, quanto sei forte”, ecc…
    TUTTI gli atleti che si sono affidati e mi hanno seguito hanno ottenuto grandi risultati. Alcuni, quelli che si sono affidati completamente hanno ottenuto risultati che sono andati al di sopra delle loro più rosee aspettative. E non parlo solo di professionisti dello sport, ma anche di amatori che sono arrivati a competere con i professionisti!
  4. Grande fame di risultati.
    Se non hai fame di risultati, allora lascia lo sport agonistico e praticalo per l’amore che hai di questo sport e il piacere assoluto che ti dona.
    Se vuoi, invece, essere un agonista, allora devi avere fame, tanta fame. In quel caso io ti aiuterò a raccogliere risultati straordinari.

Finora ho scritto quello che voglio in un atleta, ecco, invece cosa l’atleta può ricevere da me:

  1. Passione straordinaria.
    Ogni atleti che seguo, per me è un potenziale Campione, e lo tratto come tale. Gli chiedo tanto ma sono disposto a dare tutto me stesso. Ogni atleta merita, nel mio modo di vedere il mental coaching, un percorso personalizzato e finalizzato a farlo raggiungere i suoi obiettivi.
  2. Preparazione unica, trasversale e in continua evoluzione.
    Per me il mental coaching non è un lavoro, è la mia più grande passione. Leggo, studio, creo, sperimento, qualsiasi cosa possa fornire una crescita e possa guidare al raggiungimento di risultati straordinari.
    Ovviamente continuo a studiare, sperimentare e creare. Penso che l’ultimo giorno che lo farò sarà anche il mio ultimo giorno su questa terra!
    Non lo faccio per dovere, ma per una passione viscerale.
    Oggi, dopo tanta esperienza con agonisti, dilettanti e professionisti ( anche di livello mondiale ) posso creare un percorso personalizzato di crescita a qualsiasi atleta di qualsiasi sport!
  3. Esperienza di quasi 18 anni nella crescita personale.
    Da quando ho scoperto che l’essere umano ha delle capacità straordinarie, molto più elevate di quello che normalmente di pensi, ho impiegato, varie ore tutti i giorni della mia vita per imparare, sperimentare e creare strategie per la crescita personale.
    L’ho fatto per me stesso e per la grande gratificazione di vedere un atleta che seguo crescere, maturare come persona, diventare un vero Campione!
  4. Organizzazione e visione d’insieme.
    Quello che manca, soprattutto, nello sport italiano, sono l’organizzazione e la visione d’insieme. Non parlo solo tra i dilettanti ma anche tra i professionisti.
    Spesso mi è capitato di aiutare un atleta nell’insieme della sua preparazione. Io credo che esistano 4 colonne per il successo sportivo ( preparazione atletica, preparazione tecnica, preparazione tattica, preparazione mentale). Se manca solo una di queste non si può diventare un Vincente.
  5. Guida verso risultati straordinari.
    Come mi è capitato in moltissimi casi, ho aiutato buoni atleti a diventare atleti di livello nazionale, e alcune volte internazionale.

 

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