Ha sbagliato con il sinistro, ma non è il suo piede!

hamsikQuante volte hai sentito questa frase, seguendo una partita di calcio?

Penso tante volte. Infatti i giornalisti, i commentatori, gli allenatori, i dirigenti e i calciatori stessi, hanno nel loro linguaggio comune l’abitudine di parlare del piede meno “forte” con espressioni simili a quelle scritte nel titolo di questo post. Inoltre, poi, quando vedono un calciatore ambidestro, o che calcia con la stessa naturalezza sia di destro che di sinistro, parlano di un “fenomeno”.

Io, da mental coach, ho fatto 2 considerazioni.

  1. Se per i destri, il sinistro non è il loro piede, chi ha fatto l’operazione deve essere davvero bravo, non si vede neanche la cicatrice.
  2. Ai calciatori che dicono frasi di questo tipo, chiederei di fare un esperimento empirico. Gli direi: “guarda dove è collegato questo piede, se quella gamba è tua, allora anche quel piede è tuo!”

Ok! ora dirai che sto esagerando. Meglio esagerare e capire che abbiamo 2 piedi UGUALI e tutte e due i piedi possono fare le stesse cose. Sono biologicamente UGUALI e come diamo il comando al destro così lo possiamo dare al sinistro. Il solo fatto di pensare di avere un piede “forte” e uno “debole” è una convinzione debilitante e che ci preclude molte possibilità.

Qualche anno fa, seguii, un’intervista di un Campione, Pavel Nedved. Uno straordinario calciatore bravo a tirare, e segnare, sia di destro che di sinistro, con tiri forti e precisi. I giornalisti lo osannavano come un ambidestro naturale. Lui nell’intervista raccontò che per un periodo della sua carriera, si fermava dopo ogni allenamento e tirava 50 tiri con il sinistro e 50 tiri con il destro verso la porta. Insomma, l’ambidestro naturale, è stato solo più determinato degli altri.

Da mental coach, AFFERMO, con totale convinzione, che ogni calciatore professionista, se lo vuole, può essere ambidestro. Con un buon lavoro sul campo e attraverso coaching mirate, si possono ottenere dei risultati straordinari. 

La maggioranza delle limitazione che si pone un atleta, un calciatore nel caso specifico, sono mentali, sono solamente limiti presenti nelle proprie convinzioni, e come tali possono essere eliminati e sostituiti con convinzioni potenzianti. Può sembrare strano, ma è un lavoro decisamente facile e divertente.

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1 COMMENTO

  1. Bellissimo articolo 🙂

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