I Campioni fanno la differenza nei momenti decisivi!

Chiunque segue lo sport si sarà reso conto che il Campione lo si vede nel momento cruciale della gara!

Nel momento topico, quando la tensione cresce, la lucidità viene meno, e spesso anche la stanchezza si fa sentire, il Campione compie gesti straordinari che portano alla vittoria. Questa caratteristica è la vera differenza tra un professionista molto forte e un Campione. Lo sport è pieno di esempi di atleti, davvero talentuosi e molto forti, che non riescono a rendere al meglio nei momenti decisivi e raccolgono meno di quanto potrebbero. Poi ci sono alcuni atleti, che sono capaci, anche nelle “giornate no”, di fare la differenza soprattutto nei momenti decisivi. Ora che scrivo mi viene in mente Cobe Bryant, un cestista americano tra i più forti di sempre. Una delle sue caratteristiche principali è proprio quella di diventare decisivo anche nelle partite dove non ha brillato.

Questa caratteristica si può sviluppare? Oppure la possiedono di natura solo i Campioni?

Io, penso, e trovo conferma dalla mia esperienza, che Campioni ci si diventa, non ci si nasce. Il talento non è l’unica componente per fare di un atleta un Campione. Penso anche che esistono componenti molto più importanti del talento. Vi faccio 2 esempi di super Campioni.

Fabio Cannavaro, campione del mondo e pallone d’oro, con un palmares straordinario, è diventato uno dei difensori più forti al mondo, un leader straordinario e un Campione, anche se nella sua generazione non era certo il più talentuoso: molti difensori era più forti di lui tecnicamente e per essere un difensore era troppo basso. Eppure è diventato una colonna per il Napoli, la Juventus e la Nazionale Italiana, vincendo praticamente tutto. Questo è solo uno degli esempi dove il talento conta ma solo fino ad un certo punto.

Un altro esempio è John Stockton, come lo ha definito un mio caro amico, un Campione con il fisico da ragioniere. John è stato uno dei più grandi Cestisti americani di tutti i tempi. Il detentore del record di Assist fatti in carriera, 3 ori olimpici, un campionato vinto con gli Utah Jazz, con il suo mitico compagno Carl Malone. La caratteristica principale di John Stockton era quella di far arrivare il pallone nel modo migliore possibile agli compagni affinchè potessero segnare “facilmente”, io ricordo partite dove gli avversari marcavano quasi solamente lui e Malone e comunque lui con le sue penetra e scarica riusciva a mettere il compagno in condizioni di segnare agilmente. Anche Stokton non aveva talento fisico, diciamo che era un normodotato, in mezzo a super dotati, che faceva la differenza diventando uno dei numeri 1 di tutti i tempi.

Insomma il talento non è tutto!

Si possono sviluppare le caratteristiche per diventare un super campione. Attraverso le 4 colonne dell’allenamento: fisico, tecnico, tattico e mentale (l’ultima che penso sia quella che fa la differenza)

I Campioni hanno la dote di riuscire a raggiungere la peak performance nel momento più opportuno. Spesso raggiungendo anche risultati migliori di quelli raggiunti in allenamento. I Campioni, hanno la consapevolezza della loro forza e l’umiltà di impegnarsi completamente, sono dotati di leadership con se stessi e con gli altri. Ma il fattore che davvero fa la differenza è la ferrea volontà di voler vincere coadiuvata dalla granitica convinzione di essere loro gli artefici della vittoria. 

Queste caratteristiche sono la vera differenza tra ottimi atleti e i campioni.

L’allenamento mentale, può facilitare il processo di crescita e il passaggio dallo stato di ottimo atleta a Campione

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