La scuola di oggi presenta una didattica mediocre e pericolosa.

Un male che io non voglio accettare? LA MEDIOCRITA’
Purtroppo la scuola è pregna di mediocrità. I programmi sono mediocri e soprattutto la didattica è mediocre oltre che vecchissima.
Mi rendo conto che quello che affermo è forte e potrebbe offendere qualcuno. Ma penso sia più importante migliorare il sistema che per antonomasia deve formare i nostri figli che essere politically correct. Con questo articolo voglio far presente che esistono tecniche di apprendimento e di didattica migliori di quelle utilizzate oggi nelle scuole. Non parlo di un sapere nascosto, che possono conoscere solo pochi adepti di una setta segreta tramandato solo dal maestro al suo discepolo per via orale, ma di tecniche pedagogiche che vengono applicate, purtroppo solo fuori dalla scuola, da circa 30-40 anni.

Il mondo corre alla velocità della luce. C’è un’evoluzione straordinaria in atto. Quando capiremo che non serve più imparare a memoria valangate di nozioni fini a se stesse, ma che bisogna insegnare ai ragazzi a ragionare, a comunicare in maniera efficace a creare e a SAPER FARE?
Le nozioni le trovano sullo smartphone con semplici ricerche su google.
Sarebbe un enorme passo in avanti se la parte nozionistica non superasse il 30% del tempo. Oggi supera abbondantemente l’80%

Compiti Punitivi

Addirittura, ieri scopro che esistono ancora i “Compiti Punitivi!”, assurdo!
A livello pedagocico i compiti a casa punitivi sono perdenti per le seguenti ragioni:
1) Il compito assegnato verrà eseguito in uno stato d’animo negativo (come rabbia, delusione, senso di ingiustizia, ecc…). Quindi crea una neuro-associazione negativa con lo studio.
2) L’alunno non imparerà praticamente nulla in quello stato.
3) L’alunno ritorna a scuola malvolentieri e studia malvolentieri
Un ottimo modo per odiare l’apprendimento!

Tempo pieno utilizzato malissimo

Con un figlio in età scolare mi sono imbattuto in uno scenario didattico decisamente allarmante. Valanghe di nozioni (spesso fini a se stesse) vengono fatte imparare a memoria. Il ragionamento è solo una piccola parte del processo spesso delegato al buon senso dell’insegnante.

Con il tempo pieno sono aumentate le ore dove un bambino di 6-10 anni deve stare seduto per 7 ore ( innaturale e decisamente improduttivo ) a studiare, e poi quando torna a casa deve fare anche i compiti per circa 1-2 ore con forte intervento di un adulto (e questo crea differenze enormi per i ragazzi che hanno la fortuna di essere seguiti bene e quelli che non hanno la stessa fortuna). Ci sono studenti universitari meno impegnati.

Nella logica del tempo pieno bisognerebbe dedicare tutti i pomeriggi ad attività pratiche e formative tra le seguenti: educazione fisica, musica, canto, l’inglese fatto da un’insegnante di inglese, lavori manuali dove posso esprimersi liberamente, ecc. Invece si aumenta il numero di ore di lezione classica. I bambini ovviamente diventano ingestibili.

Da studi di psicologia è stato dimostrato che i livelli di attenzione sull’apprendimento sono ciclici. Durano circa 50 min e per mantenere alta la resa devono essere intervallati da almeno 10 min di attività ricreativa. In età scolare, inoltre, è FONDAMENTALE che tra un’attività e l’altra gli alunni possano fare attività ludiche quali giochi, attività fisica, attività creativa.

La scuola non è un posto dove parcheggiare i figli, ma deve diventare un luogo pieno di opportunità: Opportunità formative, opportunità relazionali, l’opportunità di imparare cose utili e applicabili.

Gli obiettivi principali della scuola elementare dovrebbero essere i seguenti:
1) Far amare l’apprendimento. Imparare è bello ed utile ( io l’ho imparato a 20 anni e fuori dagli ambienti scolastici classici).
2) Apprendere deve essere divertente e appassionante, da studi fatti sulla pedagogia degli ultimi 30 anni, è stato dimostrato che si impara di più, meglio e le informazioni tendono a restare per più tempo quando ci si diverte e ci si appassiona alla materia.
3) Instaurare nell’alunno convinzioni produttive quali: Io sono bravo a…, imparare è facile, imparare è bello e utile.
4) Valorizzare il ragionamento e il saper fare

Per non parlare della  “Gestione dell’errore”.

A scuola “sbagliare è sbagliato”. Su un compito si tende a concentrarsi (anche a livello visivo con i colori delle penne ) sono su quello che è stato sbagliato. Mi rendo conto che l’intenzione alla base è positiva (se capisce l’errore la prossima volta non lo farà più), ma dal punto di vista dell’apprendimento non tiene conto della gestione delle convinzioni dell’allievo.

“E’ fondamentale che l’allievo,
in ogni esperienza formativa,
prenda i riferimenti positivi e
capisca le aree di miglioramento”

Nella vita vera “sbagliare è fondamentale per ottenere successo. Spesso chi ottiene successo ha sbagliato molto di più di chi non lo ha ottenuto. Questo vale in ogni ambito della propria vita.” Se non viene gestito bene l’errore e si ragiona troppo con la logica che “sbagliare è sbagliato” l’allievo si inibisce e tenta di evitare di dover imparare per la paura di sbagliare.

“Se l’essere umano avesse utilizzato lo stesso modello di pensiero
utilizzato nella scuola di oggi
ora l’uomo starebbe ancora intorno ad un fuoco a ipotizzare, solo teoricamente,
come fare una ruota.”

Invece di correggere i compiti e far notare solo gli errori, gli insegnanti dovrebbero imparare a fare un feedback produttivo.

Metodo di studio Vecchio 100 anni

Perché si utilizzano ancora le tecniche di apprendimento che utilizzavano i nostri nonni?
I nostri nonni non avevano tutto l’accesso alle informazioni che abbiamo oggi. Tanti anni fa era importantissimo imparare molto a memoria perchè il sapere te lo dovevi portare dietro, nella tua testa.

Oggi non è più cosi. Chi ottiene successo nel mondo non ha più informazioni nella testa, degli altri, sa usare meglio il ragionamento per mettere in pratica le informazioni che sono alla portata di tutti. E’ più importante il saper fare del sapere a memoria.

Dal punto di vista didattico è scandaloso che non si insegni un metodo di studio moderno.. Basta leggere un libro di apprendimento efficace o un libro di pedagogia moderna,  per capire che esistono molti metodi che sono facili da applicare e renderebbero il processo di apprendimento più divertente ed efficace. Nel ’99 imparai un metodo di studio efficace ed allora innovativo (riduce i tempi di apprendimento di oltre il 50% e permette di ricordare le informazioni per un tempo decisamente più lungo, e permette anche di leggere ad una velocità tripla rispetto al normale). Ora dopo 20 non è più innovativo, viene insegnato a decine di migliaia di persone ogni anno,  potrebbe anche essere utilizzato a scuola.

Cosa farò con mio figlio?

Premesso che va molto bene a scuola e grazie a mia moglie che lo segue con molta determinazione non è mai andato a scuola senza aver completato i suoi compiti e senza aver mai presentato una giustifica ( il valore del lavoro è fondamentale inculcarlo già a questa età ).Ha completato i compiti anche quando non eravamo d’accordo di un carico eccessivo tenuto conto del tempo pieno.
Ovviamente non  voglio togliere mio figlio da questa scuola (nel senso generale della parola) anche perchè non vedo all’orizzonte soluzioni migliori.
Sicuramente, per l’inefficienza del sistema scolastico (non penso che la scuola media e le superiori saranno molto diverse), dovrò fargli fare esperienze extrascolastiche e corsi di formazione pratici e concreti per colmare le enormi lacune che accumulerà in 13 anni di scuola dell’obbligo.

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4 COMMENTI

  1. Non è firmata?

    • Ciao Marcello
      cosa intendi per non firmata?
      Questo articolo l’ho scritto io Mauro Pepe
      a presto

  2. Purtroppo sono d’accordo con l’autore di questo articolo, e parlo da genitore di un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia. Spero davvero che il prossimo anno sia migliore di quello passato e che poi le elementari ci diano maggiore positività.

    • Forza Alice. Tranquilla che in tutto il periodo scolastico incontrerà anche tanti insegnanti bravi e stimolanti!

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