Superare la paura di vincere? Si può!

paura di vincereForse è la paura più subdola che può provare un atleta durante la propria gara. La paura di vincere, infatti, si presenta sotto forma di disturbi e sotto forma di sabotaggi inconsci.

Raramente, un atleta, si rende conto che sta provando paura di vincere. Nella maggioranza dei casi non è in grado di capire qual è la causa del suo malessere, qual è la causa che inibisce la sua prestazione.

Anche se i miei colleghi raramente lo ammettono, ma è complicato anche per un mental coach, capire che si ha di fronte uno sportivo bloccato da questa paura irrazionale. Non sempre si manifesta con sintomi inequivocabili e raramente 2 atleti diversi, la provano nello stesso modo. Anche perchè è una tipologia di paura legata a significati inconsci e a sistemi di difesa automatici del corpo.

Perchè un atleta ha paura di vincere?

Esistono molte risposte per questa domanda. Io cercherò in poche righe di spiegare qual è il principio che sta dietro a questa strana paura.
Il nostro corpo, soprattutto con la sua parte inconsapevole, lavora costantemente, per ragioni ataviche, per raggiungere due grandi obiettivi. Avvicinarci a una fonte di piacere e scappare da una fonte di dolore.
L’inconscio, che ci permette la sopravvivenza e coadiuva i movimenti “istintivi”, non è razionale. Quindi, se pensa che una determinata situazione sia di pericolo, allora reagirà con tutte le sue “armi” per permetterci di scappare e di allontanare quella possibile  fonte di dolore. Ovviamente, quando la situazione è giudicata di possibile piacere, l’istinto ( o la parte inconscia ) ci aiuta a viverla appieno, abbassiamo le difese e ci godiamo il momento.
Un atleta ha paura di vincere, quando l’inconscio ha associato alla vittoria qualche significato spiacevole. Come prima ho scritto, la parte inconsapevole del nostro corpo non è razionale. Quindi, potrebbe aver associato alla vittoria, una situazione probabile di dolore. Potrebbe essere la paura di restare soli, o di dovere dimostrare sempre di essere i migliori, o di dovere vivere e gareggiare sotto livelli di pressione molto elevati, sentirsi sempre sotto giudizio altrui, ecc…
Le paure non sono razionali, e quindi non fanno valutare i pro e i contro di un possibile scenario, ma solo cercano di allontanare la situazione dolorosa.

Quindi la paura di vincere è una strategia di difesa del corpo umano!

Quando un atleta ha paura di vincere?

Un atleta prova la paura di vincere, ogni qual volta, la situazione che sta per vivere, crea nella sua mente inconscia un’immagine di probabile dolore. Basta un piccolo ancoraggio negativo e questa paura cresce dentro di se. Non è necessario che la situazione dalla quale si vuole fuggire sia stata davvero vissuta o solo vividamente immaginata, per l’inconscio non fa differenza.

Come nella preistoria, un uomo, sapeva, inconsciamente, quando era il momento di fuggire, per evitare il peggio, anche oggi l’atleta, inconsapevolmente fugge da un possibile scenario doloroso.

Come superare la paura di vincere?

Non esiste una strategia univoca per superare la paura della vittoria. Ma esistono dei passaggi chiave che possono aiutare l’atleta a superarla.

  1. Consapevolezza
    Il primo passo è quello di rendersi conto che i disturbi e i sabotaggi sono dovuti alla paura di vincere. Non è facile, ma un mental coach preparato potrebbe essere molto d’aiuto.
    Spesso dietro alla paura di vincere, si celano delle situazioni emotive irrisolte, dovute o a eventi del passato, o alle proprie convinzioni, o ai propri valori.
  2. Gratitudine
    Io consiglio di partire sempre da uno stato di gratitudine. Innanzitutto ringraziare sinceramente e con tutto il cuore il proprio corpo che lavora incessantemente per difenderci e per allontanare le situazioni dolorose dalla nostra vita.
    Essere grati ci aiuta ad affrontare e a superare queste paure evitando di provare rabbia, frustrazione e paura di continui sabotaggi. Inoltre la gratitudine è un’emozione piena di energia e di forza interiore. Rafforza l’animo e fa maturare le persone ( e quindi anche l’atleta ).
  3. Distruzione dello scenario negativo
    Il passo successivo è quello più delicato. Bisogna distruggere l’immagine dello scenario dal quale si sta fuggendo. Si può fare in molti modi. Razionalmente ( non troppo efficace ), attraverso tecniche di PNL ( efficace ), attraverso tecniche di equilibrio emozionale (efficace ), ecc…
  4. Ricostruzione di quello positivo
    In sostituzione dello scenario distrutto bisogna costruirne uno potenziante, prima che l’inconscio ne costruisca un altro (che non sappiamo razionalmente se sia potenziante per i nostri obiettivi o meno).
    In questo caso, il potere dell’anticipazione potrebbe venirci incontro. Le strategie migliori da utilizzare sono le visualizzazioni e gli ancoraggi.

Non c’è che dire, nell’arte della gestione delle emozioni, imparare a superare la paura di vincere è fondamentale. Può determinare la differenza tra vincere e perdere, tra essere un buon atleta e un campione!

 

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