Thomas Muster, quando determinazione e forza superano il talento
Chi mi conosce sa quello che penso davvero del Talento. Sa che penso che incida in una piccolissima percentuale sulla vittoria. Esistono altri fattori, molto più importanti che aiutano un buon atleta a trasformarsi in Campione.
Esistono anche casi, dove, senza un vero talento, senza una tecnica cristallina e senza neanche eleganza, si arriva ad essere n°1 al mondo. E dire che questo personaggio, solo pochi anni prima aveva rischiato la vita in un incidente e dopo l’operazione la diagnosi dei medici era stata: “non sappiamo se ritornerà a camminare e correre correttamente!”.
Ma partiamo con ordine.
Thomas da piccolino era uno sportivo a 360°, qualsiasi cosa facesse, riusciva. Dimostrava una determinazione e una voglia di vincere davvero straordinarie. Crescendo, il padre lo costrinse a fare una scelta tra il calcio e il tennis (i 2 sport che praticava con migliori risultati) e lui ha scelto la racchetta.
Caratterizzato da forza, determinazione e straordinaria voglia di allenarsi il giovane Thomas raggiunge livelli eccellenti come la finale del Roland Garros Juniores.
Crescendo incontra molte difficoltà con la federazione Austriaca finchè non conosce il suo coach e “mentore” Ronnie Leitgeb che lo guida nel suo intento di diventare un professionista. Parte così la carriera di un tennista che ha vinto e ha vinto tanto ( 44 tornei ).
Nel primo periodo da professionista Thomas si fa strada con i suoi colpi potenti, profondi e molto carichi (Thomas Muster è stato il primo tennista importante ad esasperare l’utilizzo del top spin).
Dal 1986 al 1988 scala la classifica passando dalla 98° posizione di fine ’86 fino alla 16° nel 1988. Quando durante il torneo di Miami (lo avrebbe portato nella top ten) che lo vede qualificato per la finale contro un eccellente Ivan Lendl, mentre sistemava le racchette nella sua auto, nel parcheggio, viene investito da un automobilista ubriaco. Riesce a salvarsi dall’impatto principale ma viene colpito alla gamba sinistra (taglio netto del collaterale e del crociato). Diagnosi medica devastante: “l’operazione è perfettamente riuscita ma non possiamo assicurare che Thomas torni a camminare e correre correttamente!”.
Carriera Finita!
La resurrezione e la decisione che lo trasformerà in un Campione
Ma la diagnosi non aveva fatto i conti con la determinazione, la testardaggine, e la voglia di ritornare in campo dell’austriaco. Parte un periodo della sua vita che lui definisce come il più “doloroso”. Numerose sedute di terapia riabilitativa, estenuanti allenamenti in palestra e in piscina. E poi la genialata…
Il suo coach e suo zio studiano una “sedia” speciale che può permettergli di allenarsi dopo sole 2 settimane dall’intervento. Thomas, con molti “dolori”, passa ore ed ore tutti i giorni sulla “sedia speciale” a colpire con una forza straordinaria e una cattiveria determinante la pallina che gli viene lanciata.
Ritorna in campo dopo soli 6 mesi. Torna determinato e rafforzato muscolarmente e mentalmente.
Il 1989 è l’anno della resurrezione e di molte vittorie ( come anche gli internazionali di Roma il 20 maggio ), arriva a dicembre alla 7° posizione nel ranking mondiale. Ma arriva anche eccessivamente stanco fisicamente e mentalmente e fa un errore che gli costerà caro. Si lascia andare: feste ogni sera, fuma moltissimo, notti brave, cibo, alcol, ecc…
In questo periodo litiga con il suo coach Leitgeb e non si allena.
Ritorna in campo a Montecarlo in forte sovrappeso e con poca grinta. Ovviamente perde al primo turno facendo una pessima figura. Allo stesso torneo incontra nuovamente il suo “mentore” che lo scuote e Thomas Muster decide di ritornare ad essere un tennista straordinario.
Ma ora è solo 116°. Deve ripartire dal basso, da tornei meno importanti e meno pagati ma deve risalire, lo fa lentamente ma inesorabilmente. Dopo ben 2 anni riesce a raggiungere il n° 36 della classifica mondiale nel 1991.
Dal ’92 al ’94 Muster cresce, diventa più forte, vince tanto e sale di classifica, quasi a preparare la scalata finale verso il suo biennio perfetto.
Il 1995 vince molti tornei dall’inizio dell’anno fino al suo capolavoro il 12 giugno quando alza al cielo la coppa a Parigi, vincendo il Roland Garros ( finale contro l’americano Chang ). Completa il 1995 con altre vittorie fin quando il 12 febbraio 1996 diventa n°1 al mondo.
Muster vincera ancora tanto, arrivando a fine carriera a 44 tornei vinti.
Niente male per un atleta che era stato dato per spacciato e che a detta dei “tecnici” non avesse la qualità necessaria per essere un atleta da top ten.
Note personali:
Io mi sono innamorato del tennis proprio negli anni ’90. Il mio tennista preferito era Agassi. Mi piaceva quella sua risposta fulminante, il suo carattere e il suo estro ( dentro e fuori dal campo ). Non ti nascondo che il suo libro (Open) ma ha davvero stupito.
In quegli anni, però, ero rimasto molto colpito da questo ragazzone austriaco potente e determinato che non aveva grandi doti tecniche ma che per vincerlo lo dovevi battere 2 volte.
Anche il nostro connazionale Gaudenzi ha raggiunto il suo massimo il periodo quando si è allenato con lui e il suo entourage, raggiungendo nel 1995 la posizione n°18.